del: 14 12 2008 - Autore: Giuseppe Allegra
Non è stata una partita semplice quella che ha visto il Furci soffrire per oltre un tempo contro un Savoca che era sceso al Luigi Papandrea con il chiaro intento di portare a casa almeno un punto con ogni mezzo. Ne è venuta fuori una gara spigolosa e non molto spettacolare sotto il profilo del gioco con un Furci non particolarmente brillante come in altre occasioni. Il Savoca messo bene in campo da Mister Sandro Fleres è stato bravo a chiudere gli spazi sulle fasce cercando di bloccare sul nascere le fonti di gioco della squadra di casa non disdegnando di ricorrere al fallo tattico in tantissime occasioni.
Per mantenere le quattro lunghezze di vantaggio su una diretta inseguitrice il tecnico Fasolo ridisegna un po’ gli undici di partenza, schierando davanti a Cocuccio il rientrante Mercurio, sulla sinistra e Giovanni Catania, al posto di Danto sulla destra, con la difesa centrale presidiata dalla coppia collaudata Palato – Chillemi. Centrocampo a cinque, a supporto dell’unica punta Casale, con sulla corsia di sinistra Muscolino, Giannetto, Cutroneo e Prestia al centro e Pino sull’estrema destra.
Il Furci si mette di buzzo buono fin dalle prime battute per portare a casa il settimo risultato utile consecutivo, ma il Savoca fa vedere di non essere certo disposto a fare da sparring partner operando un buon pressing a centrocampo spezzettando il gioco per togliere fluidità all’azione del Furci che capisce che non sarà una partita facile. Pur faticando ad imbastire il gioco Cutroneo e compagni cercano di affacciarsi dalle parti della porta avversaria ma lo fanno solo con qualche cross impreciso e dei tiri da fuori che non hanno impensierito la porta dell’attento Sigillo. Al decimo minuto è Palato, in proiezione offensiva, a tentare il tiro ma viene anticipato dal difensore che senza tanti complimenti, dopo aver calciato via il pallone, ne provoca la caduta ma l’arbitro da pochi passi vede tutto e non concede il rigore. Ma il Savoca non si limita a rintuzzare gli attacchi dei padroni di casa e cerca di impensierire la porta di Cocuccio che al quarto d’ora sceglie male il tempo dell’uscita lasciando tutti con il fiato sospeso per alcuni secondi. Ma la palla fortunatamente finisce in angolo. Il Furci cerca di ritrovarsi ma non riesce a creare seri pericoli e così il Savoca si affaccia sempre più spesso verso l’area di rigore avversaria dove intorno al ventesimo avviene l’imprevisto: Chillemi fronteggia un avversario che, dopo aver ricevuto palla sulla sinistra, punta verso l’interno e lascia partire un cross che incontra il braccio allargato del difensore furcese; l’arbitro fischia tra le proteste ma il rigore è ineccepibile. Sul dischetto, intenzionato ad interrompere l’imbattibilità della rete del Furci che dura da 560 minuti, si presenta Ezio Lo Giudice che con freddezza mette a segno la rete che da il vantaggio alla sua squadra che a questo punto vede il divario in classifica nei confronti del Furci ridotto ad un solo punto.
Il Furci, per la prima volta in svantaggio in questo torneo, accusa il colpo e stenta a ritrovarsi facendosi prendere da una frenesia che genera confusione nelle sue trame di gioco e molta imprecisione nell’ultimo passaggio. Per registrare un’azione degna di questo nome devono passare diversi minuti, quando Mercurio sulla sinistra cerca di mettere al centro il pallone ma viene ostacolato da un avversario che alla fine è costretto ad atterrarlo. Del Calcio di punizione si incarica Fabio Cutroneo che invece di scodellare al centro prova la soluzione diretta in porta. Il pallone aggira la barriera e si avvia verso la porta ma incontra le mani protese del portiere Sigillo che in tuffo respinge… ma per il direttore di gara quando il pallone aveva superarto la linea di porta.
Veementi le proteste dei savocesi contro l’arbitro che non era certo nella posizione ottimale per poter stabilire con certezza se il pallone aveva superato o no la linea, ma la decisione ormai era presa ed il gol fantasma regala il pareggio al Furci. Il Savoca a questo punto si innervosisce commettendo qualche fallo di troppo a centro campo contro gli avversari ringalluzziti dal gol.
A farne le spese, intorno al trentacinquesimo, dopo l’ennesimo brutto fallo ai danni di Muscolino, è il centrocampista Rovito che viene mandato anzitempo sotto la doccia. A questo punto gli equilibri si rompono ed il Furci capisce che è il momento di intensificare gli sforzi per completare la rimonta, ma ritrova di fronte un Savoca che non si disunisce ed arretrando il baricentro cerca di dare filo da torcere agli avversari. Così la prima frazione di gioco termina sull’ uno a uno.
Fasolo approfitta della pausa per organizzare la squadra in modo da sfruttare al meglio il vantaggio dell’uomo in più, sostituendo il difensore Mercurio con il centrocampista Marcantonio Prestipino arretrando sulla linea difensiva Muscolino. Al quinto minuto è Pino a sprecare un buona occasione tirando malamente dopo una azione personale sulla destra, ma la ricerca del gol della vittoria risulta un compito più problematico del previsto grazie anche alla diga predisposta dagli avversari che, pur lasciando l’iniziativa al Furci, chiudono bene tutti gli spazi concedendo solo soluzioni da fuori e calci da fermo. Così Fasolo toglie l’unica punta Casale e mette al suo posto Annone togliendo l’unico punto di riferimento offensivo per avanzare un po’ la posizione di Prestipino che si da un gran da fare ma a volte esagera nel palleggio. Al quarto d’ora è ancora Pino ad involarsi verso la porta di Sigillo ma giunto davanti al portiere ritarda il momento del tiro e si fa chiudere lo specchio della porta. Il gioco del Furci senza punte non trova sbocchi e così il tecnico cambia ancora: fuori il centrocampista Prestia e dentro Nanni Coglitore ad impegnare i difensori ospiti come terminale d’attacco. E ancora una volta l’attaccante risulta decisivo insaccando un terrificante tiro da fuori di Prestipino che si stampa sul palo e schizza davanti alla porta dove è il più lesto a raccoglierla.
Il vantaggio del Furci rompe definitivamente gli equilibri ed il Savoca ora deve cercare di riportare quantomeno la situazione in parità, ma l’inferiorità numerica apre nuovi spazi nei quali i furcesi vanni a nozze. Al venticinquesimo è Annone a presentarsi solo davanti a Sigillo che ancora una volta, nell’uno contro uno, risulta insuperabile. Ma l’attaccante si rifà pochi minuti dopo quando giunto al limite dalla sinistra si accentra e lascia partire un destro imprendibile verso l’incrocio dei pali opposto.
Dopo il tre a uno il Savoca esausto si arrende definitivamente ed il passivo sarebbe stato più pesante se Prestipino, dopo aver fatto sedere i difensori in piena area di rigore, non avesse tirato addosso al portiere. Ma sarebbe stata una punizione immeritata per gli ospiti che pur non portando nessun pericolo alla porta di Cocuccio nel secondo tempo, finche sono stati in undici hanno ben imbrigliato il gioco dei padroni di casa e gli hanno reso la vita dura anche con l’uomo in meno.
Onore ai vinti, il Furci incamera il settimo bottino pieno consecutivo con il piccolo rammarico di aver perso l’imbattibilità della propria porta dopo ben 560 minuti.
Ma tutto e bene quel che finisce bene e la vittoria finale è l’obiettivo più importante, in attesa della difficile trasferta di Mongiuffi.
Nessun commento:
Posta un commento